31 luglio 2005

D'ä mæ riva

D'ä mæ riva
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D'ä mæ riva
sulu u teu mandillu ciaèu
d'ä mæ riva
'nta mæ vitta
u teu fattu risu amàu
'nta mæ vitta
ti me perdunié u magún
ma te pensu cuntru su
e u so ben t'ammii u mä
'n pò ciû au largu du dulú
e sun chi affacciòu
a 'stu bàule da mainä
e sun chi a miä
tréi camixe de vellûu
dui cuverte u mandurlin
e 'n cämà de legnu dûu
e 'nte 'na beretta neigra
a teu fotu da fantinn-a pe
puèi baxâ ancún Zena
'nscià teu bucca in naftalin-a
-
Quella sopra, a mio (ma non solo mio!) modo di vedere, rappresenta in assoluto una delle massime espressioni di poesia dialettale italiana. Si tratta di dialetto genovese, è stata scritta dal grande Fabrizio de André e compare, musicata, nell'album Creuza de mä. A queste parole sono affezionatissimo in quanto rappresentano perfettamente il mio stato d'animo prima di partire. Oltretutto la musica che Fabrizio ha utilizzato è davvero stupenda e ricrea in modo incredibile l'ondulare incerto del mare mosso appena da una bava di vento.
Per chi non capisse il genovese ne riporto una traduzione; si tratta delle riflessioni intrise di ricordi di un marinaio appena dopo aver preso il largo per un nuovo viaggio... viaggio che più che in mare avviene nella propria solitudine e nostalgia di casa.
Dalla mia riva
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Dalla mia riva
solo il tuo fazzoletto chiaro
dalla mia riva
nella mia vita
il tuo sorriso amaro
nella mia vita
mi perdonerai il magone
ma ti penso contro sole
e so bene stai guardando il mare
un po' più al largo del dolore
e son qui affacciato
a questo baule da marinaio
e son qui a guardare
tre camicie di velluto
due coperte e il mandolino
e un calamaio di legno duro
e in una berretta nera
la tua foto da ragazza
per poter baciare ancora Genova
sulla tua bocca in naftalina.

25 luglio 2005

Braccio della morte... in Texas

La pena di morte in Texas non rappresenta solo uno strumento di "giustizia", ma anche di spettacolo.
Guardate il seguente link: http://www.tdcj.state.tx.us/stat/deathrow.htm
Bello il titolo vero? "Informazioni dal braccio della morte".
Avete visto che aggiornamento? quaelli già ammazzati con anche le ultime parole dette... e anche l'elenco delle "esecuzioni programmate". L'immagine sopra è l'elenco delle esecuzioni programmate fino al 3 novembre 2005.
Il prossimo è David Martinez, nato il 24 aprile del 1976... la sua foto:

Morirà il 28 di questo mese... gli rimangono tre giorni scarsi.

Il suo sangue verrà sparso per soddisfare il piacere sadico degli abitanti di un "grande" paese che è passato dalla barbarie al progresso senza conoscere la civiltà.

Avrei tanto ancora da dire, ma sono talmente disgustato che per il momento le parole mi si stringono in gola... più avanti tornerò sull'argomento.

Per adesso, David, cerca nella tua debolezza di essere più forte di quelli che già ti hanno già ucciso nel momento in cui hanno emesso la tua sentenza.

Nani e comunisti



Non si finisce mai di conoscere le persone...

Quando qualcuno ci lascia sono gran brutti momenti, lo dico in piena consapevolezza avendo provato anch'io, molto tempo fa, qualcosa del genere... Oltretutto in maniera anche inaspettata. Quel vuoto e quel silenzio tipici di qui momenti sembrano capaci di far impazzire. In quell'occasione sono andato avanti un anno a mangiare prozac sperando di trovare una distrazione che mi permettesse di dimenticare. Ma poi il tempo, grande medico soprattutto dell'anima, mi ha fatto capire che gran parte della sofferenza dipende dal fatto di non riuscire a fare una spiegazione a ciò che succede. O meglio non si riesce a capire il vero motivo che spesso nascondiamo dietro un alibi banale. Di gratuito in questa vita non c'è assolutamente nulla a parte la vita stessa. Siamo i passeggeri di una giostra e di tanto in tanto ci accorgiamo di non avere il biglietto (grande Tiziano Terzani). Biglietto che prima o poi va pagato... La sofferenza è una cosa assolutamente priva di senso; nel momento in cui vi si trova un senso essa perde i presupposti che vi sono alla base. E l'unico senso che io sia mai riuscito a trovare nella sofferenza è stata la conoscenza. Il poter veramente appendere qualche cosa che nessuno ti può insegnare. La conoscenza non è mai gratuita, come diceva già qualche migliaio di anni fa Aristotele, conoscenza e sofferenza sono assolutamente inscindibili. Ed ecco che si torna ad un classico dei luoghi comuni: non si finisce mai di conoscere le persone... cosa di persé bellissima ma, purtroppo, non gratuita.

20 luglio 2005

La certezza del coraggio

Jean Anouilh scriveva:

"Fino al giorno della sua morte, nessun uomo può essere sicuro del suo coraggio".

Io mi permetto di obiettare che, certe volte, ci vuole più coraggio a vivere che a morire.

19 luglio 2005

Prozac


Mi è capitato tante volte di pensare quale possa essere un buon motivo per assegnare ad una persona un riconoscimento "universale"... chessò, farlo santo, conferirgli il Nobel o cose del genere.
Ebbene, sicuramente l'inventore della fluoxetina meriterebbe qualche cosa di grande... e invece penso sia assolutamente sconosciuto ai più.
Al di là di aver fatto la fortuna della Lilly, la casa farmaceutica che per tanti anni ha posseduto il brevetto sulla molecola vendendola con il nome commerciale di Prozac, sicuramente ha cambiato la vita di moltissime persone.
Se il Prozac è il primo farmaco venduto al mondo ci sarà ben un motivo... beh, qualcuno potrà dire "che brutto mondo", ma tant'è, possiamo al limite rifletterci su, discuterne, ma sicuramente non cambiare le cose. Mi sto rendendo conto che è come se il nostro mondo avesse un'anima propria... no, non mi riferisco a cazzate del tipo l'ipotesi Gaia o cose del genere, ma semplicemente ho la sensazione che le cose vadano in una direzione autonomamente determinata sulla quale anche i cosiddetti "grandi della terra" (che definiziaone penosa!) possono ben poco. Beh, tornando alla fluoxetina, sia la benvenuta! Non è certo lei a rendere il mondo più brutto di quello che è.
Forse ricorderete una notizia di qualche mese fa... a Londra, nell'acqua potabile, sono state ritrovate tracce di fluoxetina... allora i giornalisti "ufficiali" rimasero stupiti del grande uso del Prozac che i londinesi facevano, a me colpì invece il fatto che la molecola avesse funzionato da tracciante per evidenziare una comunicazione tra le acque fognarie e quelle potabili dell'acquedotto! La fluoxetina ha infatti una clearance prevealentemente urinaria in forma non metabolizzata, quindi la si elimina pressoché immodificata con la pipì... beh, evidentemente una quota di pipì finiva (e probabilmente finisce) nell'acqua potabile dei londinesi.
La mia esperienza personale è questa: qualche anno fa ho cominciato a prenderla in preda ad uno stato di disperazione talmente profondo da sembrare surreale... chiamatela depressione, male oscuro o come volete, ma si trattava di qualche cosa di spaventoso. Ed era cominciata quando mi ero accorto, in maniera assolutamente casuale, che la mia ragazza, nonché convivente nella mia casa da anni, se la faceva con un suo docente universitario. Io le volevo (e le voglio!) un bene mostruoso... capite come tale situazione mi sia caduta addosso da un giorno con l'altro, dalla sera alla mattina per essere precisi, in maniera travolgente.
Mi sembrava di camminare a mezzo metro da terra, non sentivo il contatto con il terreno... nella testa avevo come un "blocco" che impediva il normale fluire dei pensieri. Mi era completamente passato l'appetito, a posteriori valutai una perdita di peso di oltre venti chili nel giro di tre mesi.
Non riuscivo più a sopportare me stesso come elemento di questa situazione assurda - magari in un successivo post sarò più dettagliato riguardo agli scabrosi particolari della faccenda - e dovevo assolutamente trovare il prima possibile una via di uscita perché altrimenti non ne sarei più uscito.
E ho dato al Prozac una possibilità... quello che è stato capace di fare è stato incredibile! Nel giro di una settimana la disperazione - perché proprio di disperazione si trattava - ha lasciato il posto ad un senso di tranquillità e di pace assoluta. Temevo che farmaci di questo tipo potessero in qualche modo togliere lucidità, invece non ero mai stato lucido come dopo aver cominciato la "cura". Tutto mi appariva ineluttabilmente chiaro, ma mi era stata data una possibilità - o meglio il potere - di scegliere in maniera autonoma e determinata a cosa dare importanza e a cosa no. Per la prima volta sono riuscito a fare una analisi lucida di quello che era successo, e onestamente se decidevo che della cosa non me ne fregava nulla questo immediatamente accadeva!
Non so se il Prozac mi abbia salvato la vita... tuttavia sicuramente l'ha cambiata profondamente. Nulla è stato più come prima.
Chi l'ha inventato mi ha fatto del bene... come credo l'abbia fatto a tanti altri milioni di persone. A persone come questa dovrebbero essere intitolate strade ed essere conferiti riconoscimenti universali. Invece le strade portano nomi di santi e martiri (che pena!) e i riconoscimenti sono politicamente pilotati. Vergogna!

18 luglio 2005

Perché questo blog? Il Manifesto


L'idea di aprire un blog mi frullava nella testa da tamtissimo tempo. Non immaginavo strumenti di composizione e di pubblicazione così semplici come quelli che sto usando... mi immaginavo di dover studiare sigle come html, ftp e via dicendo. Insomma qualcosa davvero distante dalle mie conoscenze e dai miei campi di interesse.
Oggi però è successo qualcosa di determinante.
Sul sito del Corriere della Sera on line del 17 luglio 2005 ho letto, celato dall'ennesimo titolo scandalistico, un articolo che parlava di Ciro E. Milani.
Prima di leggere integralmente l'articolo ho fatto passare velocemente con lo sguardo le righe che lo compongono fino al link http://primadipartire.weblogs.us/ , l'ho aperto e vi ho trovato dell' incredibile. Al di la del tema che vi si tratta ho scoperto come si possa in Internet condividere intimamente la propria vita o una parte della stessa... Questo è quello che voglio fare in questo blog, un rifugio per me senza barriere, senza inibizioni, senza pudori. Se qualcuno vi vorrà partecipare sappia che è il benvenuto; vi posso garantire che da parte mia quì non vi sarà mai alcuna forma di censura.
Il blog è dedicato a Ciro Eugenio Milani; per quanto mi ritenga distante dalle sue idee e dal suo gesto (pur non potendo dire lo stesso per certi periodi passati), credo che la sua breve pubblicazione "Prima di partire" rappresenti un esempio di quanto sipossa essere trasparenti nel raccontarsi. Poi ho letto l'articolo... solito guazzabuglio "giornalistico" di commenti falsamente stupiti e perbenistici, finalizzati a rassicurare "l'uomo della folla" che le poche e confuse idee sulla vita insite nel "buon senso comune" siano quelle giuste, illudendolo così di scongiurare le paure e le inquietudini che urlano nella parte più profonda e nascosta di tutti noi. Vi posso garantire che nessuna di queste urla, in questo blog, verrà soffocata.
Parte così un cammino dentro me stesso che non so dove porterà... ma è già una cosa grandiosa che sia cominciato.