31 marzo 2007

Era un po' che non succedeva

Questa sera la solitudine è davvero tanta. Mi chiude al suo interno come una scatola cubica e angusta con gli spigoli saldati. Il buio è totale. E non manca qualche lacrima. Ma che cazzo ci faccio io quì visto che non ho mai chiesto a nessuno di vivere??? Quale bastardo mi ha imposto tutto questo?
Questa sera avrei proprio voglia di andarmene... da solo e in silenzio, come da solo e in silenzio ho vissuto.
Magari la vita nasconde anche il segreto per volare.

L'autodistruzione della specie umana

Come si fa a continuare a mettere al mondo figli in una realtà di ingravescente insufficienza di risorse che altro non può portare che all'intensificazione della fame e delle guerre?
Diceva Einstein: "Di infinito conosco solo due cose: l'universo e l'imbecillità umana... e sulla prima non sono del tutto convinto".

30 marzo 2007

La più bella vacanza

La mia settimana di ferie sta per finire.
E nonostante la seccatura delle "manovre di rimedio" al furto del portafoglio, è stata di gran lunga la più bella vacanza degli ultimi 10 anni.
Eppure me ne sono solo stato a casa.
E la spiegazione di questo irrompe in maniera violentissima nella realtà dei fatti: non ho più la mia ex convivente tra le scatole.

29 marzo 2007

Se vi rubano in portafoglio rischiate di non vedere più la televisione

A metà di questo mese stavo lavorando... o almeno provavo a farlo in quel cesso di posto che qualcuno ancora osa chiamare "ospedale" e dal quale, tra poco più di un mese, avrò la grazia di andarmene.
Di solito quando un dipendente lascia un posto per pensionamento, trasferimento o altro, vi è la tradizione fargli u regalo, anche solo un piccolo ricordo.
Bene: il mio regalo o piccolo ricordo è stato il furto del mio portafoglio che era nella tasca della mia giacca appesa nello studio medici. Vi erano dentro 40 euro e i documenti... I D O C U M E N T I ! ! !
Allora: patente, carta di identità, bancomat, carta di credito, carta regionale dei servizi, codice fiscale, tesserino di inscrizione all'ordine dei medici, due brevetti subacquei, il tesserino dell'ospedale per timbrare l'ingresso e l'uscita più varie altre tessere tipo quelle dei supermercati e del noleggio delle videocassette.
Comunque come regalo di buona uscita il furto del portafoglio è assolutamente in linea con il posto dove lavoro; si pensi che lo stesso identico "regalo" è stato fatto come benvenuto il primo giorno di lavoro del primario precedente a quello che c'è attualmente.
E va beh... una volta successo il guaio altro non rimane che tentare di porvi rimedio. Immediatamente blocco telefonicamente sia il bancomat che la carta di credito.
Vado subito dai locali carabinieri e sporgo la denuncia. Cosa estremamente piacevole e inaspettata scopro che per la richiesta del duplicato della patente adesso fanno tutto i carabinieri. Contestualmente alla denuncia bisogna portargli tre fotografie formato tessera e loro provvedono ad inviare alla motorizzazione la richiesta di un duplicato della patente che dovrebbe arrivare direttamente a casa nel giro di 45 giorni (staremo a vedere), e rilasciano un foglio provvisorio sostitutivo della patente che permette di circolare fino a 90 giorni dal rilascio. Peccato che tale foglio assolve completamente alla sua funzione unicamente se allegato ad un documento di identità... che non avevo visto che me li avevano rubati tutti. Ah, una cosa curiosa: per fare le foto sono dovuto tornare in "ospedale" e chiedere un prestito ad un mio collega (che vergogna!).
Nei giorni successivi inutile dire che nessuno mi fa recapitare almeno i documenti... ho fatto svariati giri per le pattumiere e per i cortili dell'"ospedale" e macché, nessuna traccia nemmeno del più misero resto del mio portafoglio.
Intanto circolo in macchina con il foglio sostitutivo della patente allegato alla mia patente nautica (che è l'unico documento di riconoscimento che mi era rimasto a casa).
Questa settimana era da tempo programmata di ferie... e inevitabilmente la dedico a cercare di rimettere insieme almeno una parte dei documenti rubati.
In banca mi forniscono immediatamente, dopo aver presentato la denuncia, un nuovo bancomat da subito funzionante. Per quanto riguarda la carta di credito me ne arriva in brevissimo tempo una nuova per posta... almeno in questo modo torno padrone di miei "pochi" averi.
Il cartellino per timbrare l'ingresso e l'uscita dall'ospedale riesco a riaverlo praticamente subito attraverso l'ufficio del personale.
Lunedì, primo giorno di ferie, decido di andare in comune per riottenere la carta di identità. Ci vado dotato delle tre fotografie prescritte, della denuncia, e della patente nautica come documento di riconoscimento. Ebbene, per loro la patente nautica non è un documento di riconoscimento (ma quando mai???), tuttavia la carta di identità me la fanno ugualmente in quanto avevano nel computer una scannerizzata della mia vecchia foto presente sul documento rubato, e così l'impiegata comunale si sente autorizzata ad effettuare lei il riconoscimento; pago 5 euro e ventinove centesimi e finalmente ho di nuovo la carta di identità.
Martedì è il giorno del codice fiscale: vado all'agenzia delle entrate munito di denuncia e carta d'identità. Mi danno un numero, mi fanno fare a pagamento una fotocopia della carta di identità, e mi fanno compilare un prestampato in cui io dichiaro le mie generalità, IL MIO CODICE FISCALE, data e firma. Aspetto più di un'ora il mio turno e finalmente giunto allo sportello consegno il tutto e mi viene dato un foglio, questa volta stampato, praticamente identico a quello che io avevo compilato a mano un'oretta prima. Niente tesserino cartaceo o tessera plastificata. Alle mie domande a riguardo l'impiegata, con fare molto scocciato mi ha detto che il tesserino del codice fiscale non viene più rilasciato da anni.
Mercoledì (ieri) il giorno della CRS ovvero carta regionale dei servizi. Bisogna andare alla asl, anche qui armati di carta di identità e denuncia. Nuovo numero, nuova ora di attesa, consegno il tutto all'impiegata e come prima reazione questa si incazza in malo modo in quanto l'ufficio asl nel quale mi sono presentato non è quello del mio distretto... comunque per atto di "estrema cortesia e generosità" mi avrebbe fatto lo stesso la pratica. Comincia a smanettare sul computer ma non riesce nell'operazione, allora mi manda dalla sua collega dello sportello accanto che riesce dopo vari tentativi nella manovra: mi consegna un foglio e mi dice che riceverò la tanto agoniata CRS direttamente al mio domicilio tra non meno di OTTO MESI (!).
Per i brevetti subacquei la cosa è stata, fino ad ora, relativamente semplice: è stato sufficiente, dopo aver riottenuto la carta di credito, collegarsi al sito web della padi, inserire i miei dati, allegare una fotografia digitale e pagare on line 25 euro per ogni brevetto da duplicare... speriamo bene, dovrebbero arrivare a casa nel giro due settimane.
Per quanto riguarda il tesserino dell'ordine dei medici me ne frego altamente... non serve assolutamente a nulla come del resto non serve di fatto a nulla l'intero ordine dei medici. Lo stesso vale per le varie carte di raccolta punti dei vari supermercati e le tessere dei video noleggi che tanto sono protette da un pin.
Oggi, giovedì, riposo... non mi devo dimenticare di essere in ferie!
Ma rimangono due problemi: non mi funziona più il telepass (aveva l'addebito sulla carta di credito che evidentemente hanno trovato bloccata e quindi mi hanno sospeso il servizio) e i canali di Sky (penso per lo stesso motivo del telepass). E va beh, risolverò anche queste ultime due faccende, con calma. Almeno i tre tre giorni di ferie che mi rimangono non voglio passarli per uffici!

26 marzo 2007

Un grande insegnamento

Un insegnamento che mi ha dato la vita, mia grande maestra:
trattare gli altri per quello che essi sono, nel bene e nel male; esigere di essere trattati dagli altri per quello che si è, nel bene e nel male; non condere ne concedersi alcuna deroga a questo principio.
Posso garantire che in questo modo ho imparato a vivere in maniera decisamente più serena.

25 marzo 2007

La battaglia di ogni giorno

Per anni le mie giornate sono state caratterizzate da continue battaglie. Per battaglie non intendo litigate o scontri di qualunque genere con altri, ma la necessità di sopravvivere condividendo con la parte più pofonda della mia mente una continua insoddisfazione, un'ansia libera... il male di vivere.
Mi capitò di leggere su un muro, in una cittadina sudamericana, che "la vita è una prigione senza muri". Solo io so quanto questa frase descrive quella che è stata per tanti anni la mia vita!
Per troppo tempo mi sono guarato allo specchio e non mi sono riconosciuto nel volto corrugato e teso che mi si presentava. Quanto tempo passato a preoccuparmi di piacere agli altri trascurando me stesso. Queste sono state battaglie furibonde e folli, apparentemente senza fini ma con l'inevitabile prospettiva dell'autodistruzione.
Non serve imporsi di voler bene a se stessi. Non è possibile farlo come proposito. Viene invece naturale quando invece di combattere ci si lascia trascinare dal fiume della vita. Questo non vuol dire essere degli ignavi passivi ma semplicemente raggiungere la consapevolezza che non si perde nulla anche nuotando con la corrente a favore purché si conservi la propria dignità.
C'è chi riuesce a nuotare con determinata ostinazione controcorrente e rimanere sereno... sono i grandi Uomini. Io purtroppo non sono tra quelli...

24 marzo 2007

La liberazione dopo la catarsi

Il mio cammino procede. Ho fatto grandi passi che mi hanno portato sempre più al distacco dalla mia componente corporale e materiale. Sento questo distacco crescere ogni giorno che passa, in maniera talmente netta da parere irreversibile. Non sento più l'attaccamento alla compagnia, alle donne, al denaro, e al corpo fisico.
Ora vi sono tutti presupposti per cominciare un viaggio nella mia mente. Chissà che mai un giorno possa scoprire, per esperienza diretta e non per sentito dire, l'esistenza di qualcosa di trascendente...
E' da qualche tempo che non soffro e il mio viso rilassato ne è testimone.
E' da qualche tempo che nel mio sangue non vi è più traccia di fluoxetina.

16 marzo 2007

Le prove dell'atto di censura da parte di google nei confronti del video sull'11 settembre presente nella raccolta di filmati di questo blog

Ho per le mani un video di quasi un'ora e mezza nel quale si sostiene che gli attentati dell'11 settembre sarebbero stati creati ad hoc dagli Stati Uniti al fine di crearsi un alibi per invadere l'Afganistan, e l'Iraq. E a sostegno di questa tesi porta una quantità impressionante di prove fotografiche, videoriprese, testimonianze e ricostruzioni.
L'11 marzo 2007 ho pubblicato il filmato su Google Video. Effettuato l'upload il video a superato la fase di controllo ed è stato messo a disposizione di chiunque avesse un computer e una connessione Internet. Ho inglobato un link a tale video nella pagina dedicata ai filmati presente in questo blog.
Il giorno successivo ricevo una mail:
La mail proveniva da Google e come si può vedere mi comunicava che il video era stato respinto in quanto "non confacente alle nostre regole programmatiche".


Poi mi invita ad accertarmi di essere in regola con i copyright.


Inizalmente ho pensato fosse uno scherzo, ero certo e avevo verificato che il filmato fosse pubblicato e disponibile per tutti. Ho voluto comunque andare nuovamente a verificare la cosa, ma nel tentativo di visualizzare il fimato mi sono imbattuto nella seguente situazione:


Il fimato risultava (e risulta!) "non al momento disponibile"... e si viene invitati a riprovare più tardi. Oltretutto risultava (e risulta!) che il filmato sia stato visuaizzato sette volte (si noti il particolare cerchiato nell'immagine).


A questo punto, decisamente insospettito, sono andato nel mio account di Google Video per vedere se il filmato risultasse inserito nella cartella del materiale "respinto"... e con somma sorpresa ho dovuto invece constatare che il filmato in questione risultava (e risulta!) attualmente "live", cioè a disposizione di chiunque lo voglia visualizzare:




Quindi:


1. il filmato è stato caricato sul server di google;


2. il filamto ha superato la fare di controllo e quindi è stato reso "live";


3. ben sette persone lo hanno visualizzato;


4. qualcuno in Google ci ha "ripensato" e ha voluto rimuovere il filmato... ma si è lasciato tutta la serie di prove di quello che ha fatto come si può evincere dall'analisi segli screenshoot che ho riportato.


Evidentemente una volta che un video supera l'iniziale approvazione e viene reso "live" non può più essere rimosso dal sistema se non per opera dell'utente che ve lo ha inserito. Quindi per oscurarlo sono ricorsi all'escamotage di renderlo "non disponibile".


E' possibile verificare tutto quello che ho scritto semplicemente andando sull'indirizzo del video e verificando ogni cosa che ho detto:




Tengo a precisare che in tutta questa vicenda il copyright non centra assolutamente nulla in quanto nelfilamto si invitava più volte a distribuirne tante più copie possibile.


Una cosa sola è certa: non appena troverò uno spazio web per mettere il video in questione, tutti lo potranno visualizzare dalle pagine del mio blog o dalla sua sezione dedicata ai filmati.

Intanto guardatevi questo link:


E' un sito che evidenzia una piccola parte delle prove che quello che successe l'11 settembre NON fu un attentato.

17 marzo 2007, ore 15.30: il video è on line e scaricabile dalla sezione dedicata ai filmati di questo blog!!! Clicca quì!!!

13 marzo 2007

Come aspettarsi di più da una simile faccia da scemo?


... e non a caso il "piccolo" berlusconi si definisce suo "amico". Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei...

06 marzo 2007

L'Utopia del "piccolo" berlusconi è il plagio

Qualche giorno fa un mio amico mi ha prestato un libro che da tempo volevo leggere... "Utopia" di Tomaso Moro.
Libro stupendo, divorato in due sere... ma forse ancora più interessante del libro, Moro mi perdoni!, è l'edizione che mi è capitata tra le mani. Il volume risulta edito da "SILVIO BERLUSCONI EDITORE", e presenta anche una prefazione, per altro molto bella, a firma proprio di Silvio Berlusconi. Ho fatto un paio di foto al volume che mi è stato prestato, la prima è una vista di copertina e l'altra la firma in calce alla prefazione:
Bene, la storia che sta dietro a questa edizione e prefazione è fedelmente raccontata in un articolo di Marco Travaglio che riporto quì di seguito:

«Il Firpo», di Marco Travaglio L'Unità, 27 marzo 2006
Torino - Un giorno d'estate di metà anni 80 Luigi Firpo se ne stava in poltrona nella sua villa sulla collina torinese con la moglie Laura. Faceva zapping in tv. Su Canale5 una graziosa signorina intervistava il padrone, Silvio Berlusconi. E ne magnificava l'enorme bagaglio culturale: "Lei è anche un grande studioso dei classici…". Il Cavaliere si schermiva: "Ma no, non dica così…". E lei: "Sì, invece, non faccia il modesto. Lei, dottore, ha appena pubblicato un'edizione pregiata dell' Utopia di Tommaso Moro, con una bellissima prefazione e una perfetta traduzione dal latino…". E lui: "Beh, in effetti il latino non lo conosciamo tutti, bisogna tradurlo…". Firpo, grande intellettuale torinese, polemista della Stampa con i suoi "Cattivi pensieri", ma soprattutto docente universitario di Storia delle dottrine politiche e fra i massimi esperti di cultura rinascimentale, drizzò le antenne. Anche perché aveva da poco tradotto e commentato un'edizione dell'"Utopia" per l'editore Guida di Napoli. L'intervistatrice attaccò a leggere la prefazione del Cavaliere. Dopo le prime due frasi, l'anziano studioso fece un salto sul divano: "Ma quella prefazione è la mia! È tutta copiata! Ma chi è questo signore? Ma come si permette?".
L'episodio è tornato in mente a Laura Salvetti Firpo, la vedova, qualche giorno fa, quando Silvio Berlusconi in una delle sue tele-esternazioni elettorali si è così descritto in terza persona: "Il presidente del Consiglio si è nutrito di ottime letture e ha un curriculum di studi rilevantissimo...". E' corsa in archivio, ha estratto una cartella intitolata "Berlusconi", ne ha cavato uno strano bigliettino autografo del Cavaliere e ha deciso di raccontarne il retroscena. "Era subito dopo le vacanze estive, credo in settembre. Firpo (lei lo chiama rispettosamente così, ndr), quando scoprì in tv che Berlusconi aveva copiato la sua versione dell'Utopia, si attaccò subito al telefono per avere quel libro. Gli risposero che era un'edizione privata, in pochi esemplari, riservata all'entourage del Cavaliere. Ma lui, tramite l'associazione milanese degli Amici di Thomas More, riuscì a procurarsi una copia in visione. La sfogliò e sbottò: 'Non è un plagio, è peggio!Quello ha copiato interi brani della mia prefazione e la mia traduzione integrale dal latino, mettendoci la sua firma. Non ha cambiato nemmeno le virgole!'. Prese carta e penna e scrisse a Berlusconi, intimando di ritirare subito tutte le copie e annunciando che avrebbe sporto denuncia. Qualche giorno dopo squillò il telefono di casa: era Berlusconi". A questo punto inizia un irresistibile balletto telefonico, con il Cavaliere che cerca scuse puerili per placare l'ira dell'austero cattedratico, e questi che, sbollita la furia, si diverte a giocare al gatto col topo. Firpo si fa beffe del plagiatore smascherato, minacciando di mettere in piazza tutto e trascinarlo in tribunale. "Berlusconi -ricorda la moglie- incolpò subito una collaboratrice, che a suo dire avrebbe copiato prefazione e traduzione a sua insaputa. E implorò Firpo di soprassedere, pur precisando di non poter ritirare le mille copie già stampate e regalate ad amici e collaboratori. Firpo, capito il personaggio, cominciò a divertirsi alle sue spalle. Lo teneva sulla corda con la causa giudiziaria.E Berlusconi continuava a telefonare un giorno sì e un giorno no, con una fifa nera. Pregava di risparmiarlo, piagnucolava che uno scandalo l'avrebbe rovinato".
Pure Franzo Grande Stevens, famoso avvocato e consigliere di casa Agnelli, che di Firpo era amico anche per via della comune candidatura nel Pri, seguì la faccenda da vicino: "Firpo mi raccontò di quel plagio. Era esterrefatto. Anche perchè Berlusconi, anzichè scusarsi, davo la colpa a una segretaria: 'Eh professore, sapesse, qui non ci si può più fidare di nessuno…'. Poi cercò di rabbonirlo con regali costosi, che il professore rispedì sdegnosamente al mittente". "Passava - ricorda la moglie Laura - intere mezz'ore al telefono col Cavaliere.E alla fine correva a raccontarmele, fra l'indignato e il divertito: 'Sapessi quante barzellette conosce quel Berlusconi. È un mercante di tappeti, una faccia di bronzo da non credere, sembra di essere in una televendita". Il tira e molla si trascinò per diversi mesi. Anche con uno scambio di lettere, ancora riservate (saranno pubbliche solo nel 2009, vent'anni dopo la morte dello studioso). Per ora c'è solo quel bigliettino rimasto nei cassetti della signora Laura, visto che era indirizzato anche a lei: "Accompagnava un doppio regalo per Natale, credo del 1986.Nel frattempo Berlusconi aveva pubblicato un'edizione riveduta e corretta dell'Utopia, senza più la prefazione copiata e con la traduzione di Firpo regolarmente citata. Ma Firpo seguitava a fare l'offeso, ripeteva che la cosa era grave e la stava ancora valutando con gli avvocati. Un giorno lo invitarono a Canale5 per parlare del Papa e si ritrovò Berlusconi dietro le quinte che gli porgeva una busta con del denaro, 'per il suo disturbo e l'onore che ci fa'. Naturalmente la rifiutò. Poi a Natale arrivò un corriere da Segrate con un bouquet di orchidee che non entrava neppure dalla porta e un pacco:dentro c'era una valigetta ventiquattr'ore in coccodrillo con le cifre LF in oro". Il biglietto d'accompagnamento è intestato Silvio Berlusconi, datato "Natale 1986" (ma l'ultima cifra è uno scarabocchio) e scritto a penna: "Molti cordiali auguri ed a presto… Spero! Silvio Berlusconi". Poi una frase aggiunta a biro: "Per carità non mi rovini!!!".
Ma Firpo continuò il suo gioco: "Rispedì la borsa a Berlusconi, con un biglietto beffardo: 'Gentile dottore, la ringrazio della sua generosità, ma gli oggetti di lusso non mi si confanno: sono un vecchio professore abituato a girare con una borsa sdrucita a cui sono molto affezionato. Quanto ai fiori, la prego anche a nome di mia moglie Laura di non inviarcene più: per noi, i fiori tagliati sono organi sessuali recisi'…Non lo sentimmo mai più".

E invece tratta da Internet la foto del biglietto in cui berlusconi prega Firpo di non rovinarlo...