25 luglio 2005

Non si finisce mai di conoscere le persone...

Quando qualcuno ci lascia sono gran brutti momenti, lo dico in piena consapevolezza avendo provato anch'io, molto tempo fa, qualcosa del genere... Oltretutto in maniera anche inaspettata. Quel vuoto e quel silenzio tipici di qui momenti sembrano capaci di far impazzire. In quell'occasione sono andato avanti un anno a mangiare prozac sperando di trovare una distrazione che mi permettesse di dimenticare. Ma poi il tempo, grande medico soprattutto dell'anima, mi ha fatto capire che gran parte della sofferenza dipende dal fatto di non riuscire a fare una spiegazione a ciò che succede. O meglio non si riesce a capire il vero motivo che spesso nascondiamo dietro un alibi banale. Di gratuito in questa vita non c'è assolutamente nulla a parte la vita stessa. Siamo i passeggeri di una giostra e di tanto in tanto ci accorgiamo di non avere il biglietto (grande Tiziano Terzani). Biglietto che prima o poi va pagato... La sofferenza è una cosa assolutamente priva di senso; nel momento in cui vi si trova un senso essa perde i presupposti che vi sono alla base. E l'unico senso che io sia mai riuscito a trovare nella sofferenza è stata la conoscenza. Il poter veramente appendere qualche cosa che nessuno ti può insegnare. La conoscenza non è mai gratuita, come diceva già qualche migliaio di anni fa Aristotele, conoscenza e sofferenza sono assolutamente inscindibili. Ed ecco che si torna ad un classico dei luoghi comuni: non si finisce mai di conoscere le persone... cosa di persé bellissima ma, purtroppo, non gratuita.