16 luglio 2010

Ciò che non mi uccide mi rafforza...

L'immagine è emblematica... io non arrivo a tanto... anzi non penso proprio potrei esserne in grado. Però lo spunto è valido.
Sto trascorrendo anche quest'anno dei giorni di ferie imposti e non scelti. Devo dire però che sono quanto mai provvidenziali dato il livello subumano che avevo raggiunto negli ultimo giorni di lavoro. Va beh... non si dovrebbe dire... ma tiravo avanti, giorno per giorno, sostenuto da un grammo (!!!) di Tramadolo al giorno (due volte e mezza la dose massima giornaliera). Dovrei vergognarmi??? Noooooooooooo!!! Se sono arrivato a tanto è perché mi ci sono trovato costretto. Con questo non voglio tirarmi indietro rispetto alle mie responsabilità... anzi, quelle sono fin troppo chiare, a pensarci mi faccio abbondantemente schifo, sono gravi e pesanti... le ammetto e non le rinnego. Tuttavia anche un bue, sotto un giogo pesante, trova la forza di muovere il collo se non, addirittura, di tirare l'aratro. Il mio aratro, all'apparenza, è un lavoro per il quale tanta gente, in tante parti del mondo, farebbe carte false per potervici approcciare. Eppure è solo tirando l'aratro che se ne apprezza veramente il peso. E negli ultimi tempi la scelta era o tirare o trovare un modo per rendere dolce la fatica e quindi tirare comunque. Ed ecco il significato del Tramadolo...
Però in questi giorni di ferie coatte sta succedendo qualcosa. Certo ho ripreso ad assumere 40mg al giorno di Paroxetina, però credo che lo pseudobenessere che provo vada ben oltre alle possibilità di quest'ultima. Sarà l'aver riletto con occhio un po' più critico le norme sulla privacy in rete oppure, appunto, un ipertono serotoninergico, tuttavia sto decisamente meglio. Certo, parrebbe ovvio a trentasei anni... ma pochi che hanno provato qualcosa di simile possono immaginare cosa sono stati i miei ultimi diciotto mesi. Ma le cose stanno cambiando. Vi sono evidenti ragioni per affermare che una cretinata che ho fatto appunto diciotto mesi fa non comporterà conseguenza alcuna per alcuno. E mi sembra di rinascere e rivivere. Piacer figlio di affanno... è pazzesco ma è davvero così... ciò che mi ha fatto male ora mi solleva, ciò che mi ha sprofondato nell'infamia ora mi allieta. Ciò che non mi ha ucciso mi ha rafforzato...