25 marzo 2007

La battaglia di ogni giorno

Per anni le mie giornate sono state caratterizzate da continue battaglie. Per battaglie non intendo litigate o scontri di qualunque genere con altri, ma la necessità di sopravvivere condividendo con la parte più pofonda della mia mente una continua insoddisfazione, un'ansia libera... il male di vivere.
Mi capitò di leggere su un muro, in una cittadina sudamericana, che "la vita è una prigione senza muri". Solo io so quanto questa frase descrive quella che è stata per tanti anni la mia vita!
Per troppo tempo mi sono guarato allo specchio e non mi sono riconosciuto nel volto corrugato e teso che mi si presentava. Quanto tempo passato a preoccuparmi di piacere agli altri trascurando me stesso. Queste sono state battaglie furibonde e folli, apparentemente senza fini ma con l'inevitabile prospettiva dell'autodistruzione.
Non serve imporsi di voler bene a se stessi. Non è possibile farlo come proposito. Viene invece naturale quando invece di combattere ci si lascia trascinare dal fiume della vita. Questo non vuol dire essere degli ignavi passivi ma semplicemente raggiungere la consapevolezza che non si perde nulla anche nuotando con la corrente a favore purché si conservi la propria dignità.
C'è chi riuesce a nuotare con determinata ostinazione controcorrente e rimanere sereno... sono i grandi Uomini. Io purtroppo non sono tra quelli...