09 agosto 2007

Ecco perché non sento il bisogno di credere in dio

La logica umana fa acqua da tutte le parti ma è sufficiente per evidenziare qual'è la natura del rapporto che l'uomo è in grado di stabilire con un ipotetico dio.

1. E' lecito definire un insieme in cui sono contenute tutte le cose esistenti al di la dei limiti della percezione e dell'astrazione umana, per cui l'essere umano risulta contenuto completamente in questo insieme che definisco "esistenza".
2. E' altrettanto lecito tentare una definizione di dio; l'unico modo alla portata dell'uomo per tentare questa definizione è trovare l'attributo comune che le diverse filosofie, le diverse religioni e le diverse teologie riferiscono come caratteristica di dio. In pratica si tratta di trovare un attributo che qualunque essere umano che si definisce credente riconosce come proprietà di dio. Questo punto comune esiste, è estremamente ben definito, ed è tanto banale quanto umano: dio è un'entità che trascende l'esistenza essendone il fattore determinante e governante. Su questo punto sfido chiunque a contraddirmi, a citarmi una religione, una teologia o una corrente di pensiero in cui dio non abbia il predetto attributo.
3. Essendo dio il fattore determinante dell'insieme "esistenza" è evidente che l'insieme "esistenza" è un sottoinsieme di dio; in altre parole dio è più grande dell'esistenza tanto da esserne il fattore determinante e governante, per cui l'esistenza è completamente contenuta in dio.
4. La logica umana, per quanto "debole", è sufficiente per definire i propri limiti. In particolare è dimostrabile che dall'interno di un insieme non è possibile descrivere completamente l'insieme stesso (è quanto affermato dai teoremi di incompletezza di Gödel di cui non sto a riportare la dimostrazione, che è comunque facilmente reperibile).
5. Essendo completamente contenuto nell'insieme "esistenza" l'uomo si trova in una posizione dalla quale non gli è possibile definire completamente l'esistenza.
6. Essendo l'insieme "esistenza" un sottoinsieme di dio, a maggior ragione l'uomo non è in grado di descrivere dio.
7. Ne deriva che l'uomo non è in grado di giungere a dio con un procedimento logico.
8. L'uomo può giungere a dio unicamente con un atto arbitrario non concepibile con la propria logica; questo viene definito "atto di fede".

Nessuno dei suddetti passaggi logici confuta l'esistenza di dio; negarne l'esistenza dal punto di vista dell'incongruenza logica equivale esattamente ad asserirla.
Inoltre il predetto ragionamento ha come corollario l'assoluta equivalenza del nucleo fondante di tutte le religioni in quanto l'appartenenza a nessuna di queste può prescindere dall'atto di fede qualunque sia il nome che si da a dio e qualunque sia il modo di pregarlo.

Non sento il bisogno di credere in dio semplicemente perché non ritengo né utile né costruttivo compiere un atto irrazionale ed arbitrario qual'è l'atto di fede. E ancor meno sono disposto ad indirizzare la mia vita in funzione di tale atto. Certo, l'atto di fede è comodo per controllare la propria angoscia; L'avere qualcuno onnipotente da pregare, qualcuno a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà fa molto comodo. E' un'utile scorciatoia. Tuttavia io Preferisco ricercare le cause dell’angoscia nella mia vita e lavorarci sopra per eliminarle.
Infine tutte le religioni promettono una vita dopo la morte... un paradiso per chi ha creduto e ha rispettato la dottrina (chiaramente inventata da uomini) e la perdizione per gli altri. Altro problema che non mi tocca nella maniera più assoluta in quanto nel momento in cui finiranno i miei giorni sarò più che soddisfatto se potrò chiudere gli occhi per l'ultima volta con la certezza di aver vissuto da Uomo ovvero con dignità e coerenza. Per me è già faticosissimo cercare di ottenere questo obiettivo, e so che probabilmente in tutta la mia vita non riuscirò a raggiungerlo. Solo DOPO averlo raggiunto forse potrei pensare ANCHE a dio. E prima di definirsi credente ogni uomo dovrebbe chiedersi che senso possa avere preoccuparsi di morire "in grazia di dio" se prima non si è stati capaci di una vita degna di un Uomo.
Quando l'uomo non si è posto questa domanda ha partorito le peggiori aberrazioni di cui è stato capace: uccidere nel nome di dio, la santa inquisizione, le guerre sante, le crociate, la جهاد (Jihad), oppure si è inventato le Schutzstaffel (le SS) che guarda caso avevano come motto "got mit uns" (dio è con noi). Io non so se dio sia con me ma credo di aver provocato meno dolore di loro.

2 Comments:

Blogger ilaron said...

Ciao! Sono ilaron
Dovrò ripassare per leggerti tutto con calma.
Io invece credo.
Il tuo ragionamento fila alla grande, e grande sei tu che scegli di essere un uomo lbero.

11 agosto, 2007 05:54  
Anonymous Anonimo said...

Keep up the good work.

12 novembre, 2008 05:39  

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