01 novembre 2006

25.10.2006: Una data non solo negativa

Io lavoro come ortopedico presso un ospedale pubblico di provincia.
Nel blog non ho mai accenato alla mia professione ritenendola di gran lunga secondaria ai miei pensieri e soprattutto non inerente con gli argomenti trattati. Tuttavia per la comprensione di questo post è importante che si sappia di che cosa mi occupo.
Senza entrare eccessivamente nei dettagli, un anno e mezzo fa circa ho scoperto di essere iscritto, insieme ad un collega, nel registro degli indagati di una certa procura italiana per l'ipotesi di reato di lesioni personali perpetrate a carico di un personaggio che ho avuto la sfortuna di valutare in pronto soccorso per un trauma da lui riferito.
La querela nei miei confronti è apparsa palesemente e immediatamente pretestuosa e calunniosa. Tuttavia la "giustizia", purtroppo anche quella penale, ha tempi bibblici. Comunque oggi ho ricevuto la lettera del mio avvocato che mi comunica che il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha chiesto l'archiviazione degli atti penali perché "la consulenza medica affidata al Dott. ****** **** ha escluso qualsiasi profilo di responsabilità in capo ai medici". Indovinate la data riportata dalla lettera del mio avvocato: 25.10.2006... la data in cui C. ha deciso di buttarmi via. La stessa data ha contenuto sia gioia che dolore.
Gibran a proposito della gioia e del dolore nel "profeta" scriveva:


SU GIOIA E DOLORE
Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
E lui rispose: La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento,
così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.