21 luglio 2009

Piccola riflessione sulla "socialità" dell'essere umano

Da tempo mi chiedo se quando si dice che "l'uomo è un animale sociale" si fa riferimento alla sola socialità di gruppo o anche quella con un partner... ovvero se l'essere "sociale" dell'uomo trovi necessariamente anche un momento relazionale con un partner.

Sono completamente ignorante in materia, tuttavia mentre mi è assolutamente facile sperimentare su me stesso e osservare negli altri come l'alienazione dal gruppo sia patologica in quanto fattore limitante il benessere (si ricordi la definizione di "Salute" data dall'OMS), altrettanto non mi appare evidente che la mancanza di un partner limiti necessariamente il benessere dell'individuo. Per cui, al di la di tutti quegli aspetti di natura biologica (e non sociologica!!!) legati alla necessità di garantire il mantenimento della specie, mi pare che il rapporto con un partner non sia una necessità basilare bensì nulla più che un complemento a numerosi bisogni che vengono prima.

La dimostrazione del mio pensiero la si può leggere nei fatti, avete notatato come siano in aumento vertiginoso i singles completamente indipendenti e tali veramente per libera scelta (e non i vitelloni quarantenni ancora a casa con la mamma)??? Avete notato come questo genere di single sia in aumento in entrambi i sessi???
Probabilmente in molti stanno capendo che è meglio una vita da single con tanti amici che non avere un/una rimpicoglioni/a in casa che ricatta, limita, impone, provoca, frigna... Inoltre la situazione di coppia tende sempre ad allontanare i due componenti dai gruppi sociali di originaria appartenenza diventando così non elemento complementare di una situazione di sana socialità bensì il momento causale di una patologia sociale dovuta all'alienazione dal gruppo.