14 ottobre 2012

Parafrasando Baudelaire... le tristezze di Castiglioncello

Dopo quasi un mese dall'ultima volta che sono stato a Castiglioncello ieri vi ho fatto ritorno. E ho scattato alcune foto alcune delle quali hanno significato per me e per me soltanto. Ci tengo ad inserirle nel blog perché muovono e muoveranno per sempre in me delle emozioni.
A cominciare da questa panchina... avrò avuto quindici o sedici anni quando sotto il sole di un luglio ormai lontano mentre ero qui in vacanza con mia madre, la panchina tutte le mattine si trasformava nel "negozio" di un povero immigrato africano:
O quest'altra panchina dove una decina di anni dopo mi ricordo di essermi seduto accanto a C.:
E da questo piccolo angolo di "sottobosco", accanto al lungomare, sempre in compagnia di C., ho visto passare "Madame le Cloaque":
E poi nuove emozioni... chissà quanto nei sogni di questa bimba, quella barca avrebbe navigato negli oceani, per poi vedere quegli stessi sogni sciogliersi nella delusione di scoprire che altro non era che un inutile pezzo di plastica (metafora della vita):
 O la fine della vita di una piccola medusa ormai a riva:
Per poi ricordarsi però che la più grande emozione rimane comunque sempre il mare...


...ed infine scoprire, al momento di lasciare Castiglioncello, che proprio in quel posto per me così significativo e carico di ricordi era finito il rodaggio della mia macchina nuova!

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Great post, I admire the writing style :) A little off topic here but what theme are you using? Looks pretty cool.

16 ottobre, 2012 17:38  
Blogger Il lato in ombra della collina said...

The art of punishing myself by memories and emotions... a bit of Heautontimorumenos to honor memory of Publio Terenzio Afro... and Baudelaire also, do you know "Les fleurs du mal"?

16 ottobre, 2012 18:29  

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