15 settembre 2012

Innocence of Muslims

Leggo e riporto quanto ho trovato sul film riguardo a Maometto che in questi giorni ha scatenato tante violenze antioccidentali nel mondo arabo. Mi sembrava doveroso informarmi, cercare di capire cosa vi fosse veramente alla base di quello che sa succedendo visto che attraverso gli organi ufficiali di stampa poco o nulla trapela riguardo al film, al suo autore e alla sua trama.
Ed ho cercato e con molta fatica ho trovato.
La fonte dello scritto che riporto di seguito è la seguente pagina: http://www.linkiesta.it/innocence-muslims-film
Riporto integralmente la ricostruzione dei fatti esattamente come esposta nel predetto link ma mi rifiuto di inserire nel mio blog il trailer del "film" in quanto lo reputo DISGUSTOSO.
Mi limito ad un minimale commento personale: l'origine della sceneggiatura, scritta da un ebreo americano, i finanziamenti di produzione (5 milioni di dollari) derivanti da "un centinaio di ebrei rimasti anonimi", nonché l'opera di "promozione" della pellicola perpetrata da quello scellerato del "reverendo" Terry Jones (già ripetutamente salito agli onori delle cronache per le sue nefandezze), non possono che evidenziare ancora una volta, come se ce ne fosse stato ancora bisogno, che l'odio non può che generare altro odio.
Ed ecco l'articolo che prima ho citato.
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“Innocence of Muslims”, il film su Maometto che incendia il mondo arabo
È il film “Innocence of Muslims” all’origine delle violente proteste scoppiate in Libia in questi giorni, e culminate negli attentati di oggi. La trama del film, divulgato grazie al celebre pastore brucia-corano Terry Jones, gira attorno a Maometto e altre figure dell’Islam che sono ritratte come omosessuali e pedofili.
Innocenza dei Musulmani è stato prodotto e diretto da un imprenditore edile israelo-americano, promosso da Terry Jones , il pastore della Florida reso celebre per aver bruciato il Corano.
Lo scrittore del film, Sam Bacile, cinquantadue anni, ha detto di voler mostrare al mondo la sua visione sull’Islam, considerata una religione che predica l’odio. Il Wall Street Journal riporta che, in un’intervista telefonica, lo scrittore avrebbe dichiarato: «L’islam è un cancro», aggiungendo poi che il film è di natura «politica e non religiosa». Il film è costato 5 milioni di dollari, di cui la maggior parte donati da un centinaio di ebrei di cui Bacile non vuole rivelare le identità. Così almeno la notizia era circolata nei primi giorni, prima che arrivassero smetite ufficiali, ma intanto l'onda complottista si era accesa...
Già a luglio, del resto, lo scrittore aveva postato il trailer e alcuni clip su youtube, ma la maggior parte dei filmati era passata inosservata. È solo negli ultimi giorni che la polemica è esplosa, quando alcuni attivisti egiziani hanno cominciato a far circolare i clip su twitter.
Se non ne avete mai sentito parlare prima è perché gli spezzoni del film che circolano in rete son tutti in arabo. Il film si intitola Innocence of Muslims  anche se molti media egiziani hanno riportato il titolo come Mohammed Nabi al-Muslimin, o Mohammed, Prophet of the Muslims. Gli unici che si trovano ora in rete li dobbiamo al pastore Terry Jones e due egiziani che vivono negli Stati Uniti.
Di cosa parli il film ancora non è chiaro. Ma sembra che paragoni Maometto a un caprone e i musulmani a pedofili, come riportato su Theatlantic. Liam Stack del New York Times ha tradotto alcune scene, bizzarre come quelle riportata nel video sopra in cui l’uomo dice riferendosi al suo asino: «questo è il primo animale musulmano». Poi chiede all’asino se «gli piacciono le donne» e visto che non risponde scoppia a ridere e afferma che «no, non gli piacciono le donne». In altre scene del film invece i musulmani, che hanno un forte accento newyorkese, sono ritratti come immorali e violenti, soprattutto nei confronti dei cristiani. Inoltre molte figure di riferimento dell’Islam, tra cui il profeta, sono accusati di essere omosessuali e pedofili.
Non è il primo film sull'Islam a provocare violente reazioni. Nel novembre 2004, il regista Theo Van Gogh è stato ucciso a coltellate ad Amsterdam per il suo cortometraggio Submission, traduzione letterale della parola Islam. Submission è la storia di una donna musulmana picchiata e violentata da un parente; la donna si era tatuata versetti del corano su tutto il corpo.
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Per assoluto dovere di cronaca e amore della verità, oggi, in data 21.09.12, integro quanto scritto e riportato con la versione dei fatti riguardo a questo indecente e vergognoso "film". A tale fine riporto integralmente l'articolo comparo sul Corriere della Sera il 14.09.12 a firma di Massimo Gaggi; ecco il link:http://www.corriere.it/esteri/12_settembre_14/regista-fantasma-attori-raggirati-misteri-del-fil-gaggi_fdbca1ba-fe2f-11e1-82d3-7cd1971272b9.shtml
Bah, questa versione dei fatti mi sembra un tantino fantasiosa non tanto per come sono stati riportati dal giornalista del Corriere quanto per la "sostanza" della loro ricostruzione. In particolare la storia degli "attori raggirati" mi sembra davvero una presa in giro all'intelligenza di ogni cittadino del mondo, di qualunque fede religiosa. In ogni caso, qualunque sia la verità, qualunque sia la ricostruzione dei fatti che le rende maggiormente giustizia, una cosa non cambia: l'odio non può che generare altro odio.
Ed ecco l'articolo del Corriere.
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LE IMMAGINI DI UN TRAILER SU YOUTUBE HA PROVOCATO LE REAZIONI
Un regista-fantasma e «attori raggirati» 
Tutti i misteri del film che ha acceso la miccia
La pellicola che ha fornito pretesto alle manifestazioni anti Usa: rintracciato solo il produttore, è un copto
Dal nostro inviato MASSIMO GAGGI 
NEW YORK - Il sedicente ebreo israeliano Sam Bacile, il responsabile della produzione del film che descrive Maometto come un mascalzone e un pedofilo, è in realtà Nakoula Basseley Nakoula, un cristiano copto di 55 anni, forse di origine egiziana, che vive a Cerritos, un sobborgo di Los Angeles. Sarebbe comunque stato nei mesi scorsi in Egitto (dove molti copti sono caduti, vittime dell'estremismo musulmano) a raccogliere fondi.«Realtà» è parola da usare con cautela in questa storia, ancora in parte oscura: un regista-fantasma, un produttore che cambia identità, attori che si dicono truffati ma non si fanno vedere (tutti salvo uno). Ora spunta anche un'«eminenza grigia»: Morris Sadek, un attivista egiziano che vive negli Usa, in Virginia, titolare del sito Web dei gruppi copti: un avvocato che sarebbe il vero promotore dell'iniziativa. E un film, Innocence of the Muslims , che nessuno ha mai visto. Solo il trailer: immagini amatoriali, atmosfera da «porno soft», con la figura del Profeta ridicolizzata: un truffatore donnaiolo che abusa dei minori.
Immagini che circolano su YouTube da giugno, ma che sono diventate pretesto per gli assalti alle sedi diplomatiche Usa in Libia, Egitto e Yemen solo quando il video, qualche giorno fa, è comparso sul sito dei copti coi sottotitoli in arabo. Gli attori si sono fatti vivi con un comunicato nel quale affermano di essere stati raggirati dalla casa di produzione: nessuno aveva parlato loro di un film contro gli islamici. Solo un racconto sull'Egitto. Tanto che nel copione il personaggio che nel trailer impersona Maometto si chiama George. Dopo aver brancolato nel buio per un po' lasciando che si diffondesse - negli Usa e poi in Medio Oriente - la bugia del film di un ebreo israeliano realizzato coi soldi donati da cento ebrei molto ricchi, ieri i media americani hanno cominciato ad aprirsi un varco nella cortina fumogena quando l' Ap , che precedentemente aveva intervistato il sedicente Bacile, ha scoperto che Sam e un altro suo interlocutore - Nakoula, appunto - probabilmente sono la stessa persona. Un'altra pista si è aperta quando gente del cast ha avvertito anonimamente la Cnn : il vero produttore è un copto registrato presso il sindacato della cinematografia come Abenob Nakoula Basseley.
Intanto l' Ap ha rintracciato Nakoula il quale ha ammesso di essere un copto e di essere coinvolto nella produzione del film, ma ha negato di essere il protagonista di tutta l'operazione e di aver impersonato Sam Bacile nelle interviste dei giorni precedenti. E tuttavia, facendo una ricerca sul numero di cellulare usato nei contatti con Bacile, i giornalisti sono arrivati all'indirizzo di casa Nakoula. E anche la polizia, che ora l'ha messo sotto scorta, conferma ufficiosamente che è lui il personaggio al centro del caso. Ma le autorità, che in passato l'hanno perseguito già varie volte per una serie di truffe e altri reati, lo conoscono come Bacily Nakoula. Uno che si è già fatto 21 mesi di carcere ed è stato condannato a pagare indennizzi per 790 mila dollari. E che in passato ha cambiato spesso identità, presentandosi come Erwin Salem e Nicola Bacily.
Quanto al film, mentre nei registri cinematografici californiani non c'è traccia di Innocence of the Muslims , nel 2009 un produttore presentatosi come Sam Bassiel ha raccolto il cast per una pellicola intitolata Desert Warrior . Ed è questo il titolo del film al quale gli 80 tecnici e attori dicono di aver lavorato. Sul palcoscenico di questo incredibile gioco di specchi si agitano anche Steve Klein, un consulente cinematografico che sostiene di aver appoggiato la produzione perché stufo degli abusi degli islamici, e Terry Jones, il pastore della Florida che nel 2009 provocò proteste sanguinose in Afghanistan con la sua idea di bruciare copie del Corano.
Massimo Gaggi
14 settembre 2012 | 18:59

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

I really appreciate your post and you explain each and every point very well.Thanks for sharing this information.And I'll love to read your next post too.

17 settembre, 2012 18:45  
Blogger Il lato in ombra della collina said...

Tnks!

17 settembre, 2012 19:02  

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