13 ottobre 2008

Il seme del male

Ieri sono stato per l'ennesima volta ospite del mio ex capo. Una persona che nonostante la sua fragilità è comunque portatore di grandi positività (anche perché la fragilità non è detto che sia negativa).
Con lui si parla del più e del meno, a volte vederlo in pensione mi provoca dispiacere... è una persona che ancora potrebbe fare tantissimo, ma a volte le vicende della vita spingono verso certe direzioni che non sempre sono quelle cercate ne quelle volute.
Una delle cose che di lui mi colpiscono è la serenità con cui ammazza il fatalismo. Ha un velo di tristezza di cui anche solo un anno fa non vi era traccia, ma forse è la sensazione che ormai la vecchiaia dell'anima non da tregua neppure a lui.
Tra le tante cose si è parlato di donne. Questo è un argomento che lui conosce bene, due mogli, varie fidanzate, e tre figli. Nel parlare di queste mi sono molto riconosciuto nei suoi pensieri... una frase in particolare mi ha colpito. Per quanto le donne a volte siano, più o meno in tutto, meravigliose, è innegabile che in esse si nasconda una minuscola sorgente di sofferenza, quasi un seme del male, che prima o poi finisce per far soffrire tutti coloro che a queste donano il cuore.