29 aprile 2007

E' finita!

Con oggi si è chiusa la mia disastrosa esperienza lavorativa in un "ospedale" della penisola italiana di cui è pietoso e saggio non fare nemmeno il nome.
Disastrosa perché nei quasi tre anni ho visto il reparto e l'intero "ospedale" cadere a picco, senza il benché minimo sostegno da parte dell'amministrazione.
Professionalmente l'esperienza è stata assolutamente deprimente... tre anni a stagnare nella più fognosa routine "chirurgica", fatta sempre dalle stesse quattro cose (1. fratture di collo di femore nell'ottantenne; 2. fratture collo di femore nel novantenne; 3. fratture di collo di femore nell'ultracentenario; 4. fratture di collo di femore in persone talmente conciate da non essere nemmeno operabili).
Certo... la mano sulle fratture di collo di femore me la sono fatta: un gamma o un imhs in una pertrocanterica difficilmente lo impianto in più di un quarto d'ora. Per una endoprotesi bicentrica in una sottocapitata difficilmente vado oltre la mezz'ora.
Protesica in elezione sono anni che non se ne fa per disposizione della direzione sanitaria (sigh!)... i "motivi" sono svariati, non ultimo quello che vi sono problemi di condivisione della sala operatoria con la chirurgia generale dove spesso vengono effettuati interventi sul colon, e quindi... a buon intenditore poche parole.
Certo, qualche volta è anche capitato che arrivasse qualche paziente giovane. Bene, quella era la chirurgia degli "aiuti anziani"... chiodi endomidollari, placchette malleolari, sintesi di avambraccio... qualche placca volare di radio. Insomma, interventi che ovunque sono "da specializzando" li diventano "imprese chirurgiche" da piccoli emuli di Allgower, piuttosto che di Schneider, Willenegger, oppure Perren.
Il resto? Montagne di fratture di Colles, spalle lussate, qualche gomito lussato.
E poi, oltre all'aspetto strettamente professionale, pessimo è stato anche l'interfacciarmi con una popolazione la cui mentalità feudale e il modo di relazionarsi e di agire ha sempre precluso qualunque punto di sintesi con il mio essere lombardo. La pretestuosità che ho visto e subito in quel posto è al di la dell'immaginabile... a questo aspetto ho dedicato un post precedente qui sul blog. Un paio di episodi:

1. sono riuscito a prendermi una querela per "lesioni personali aggravate a seguito di trattamento medico" da un soggetto che non ho nemmeno toccato con un dito... ovviamente la cosa si è risolta con un non luogo a procedere in fase istruttoria dopo perizia d'ufficio ordinata dal pubblico ministero, ma intanto mi sono beccato un procedimento penale ingiusto umiliante voluto in malafede da un soggetto con pochi scrupoli... ovviamente in seguito all'archiviazione ho depositato querela contro il soggetto per calunnia, e adesso il procedimento è in corso;
2. sono stato insultato e minacciato di morte dal padre di un paziente (oltretutto presente in reparto fuori orario di visita... che in quel posto di fatto NON è mai stato fatto rispettare) in quanto questi riteneva che il figlio stesse morendo... in realtà aveva una leggera addominalgia dovuta al fatto che era una settimana che non andava di corpo, e tutti i sintomi della presunta morte imminente si sono risolti nella notte con una cagata elefantina. Chiaramente qui sono stato io a querelare il soggetto, il processo si è svolto e si è concluso con una condanna, e adesso sto per andare in civile per toccare un po' sul vivo l'unico aspetto a cui il predetto gentiluomo è sensibile, ovvero il portafoglio.

Poi, senza arrivare agli estremi che ho raccontato, la quantità e la pretestuosità delle richieste di risarcimento danni per presunti trattamenti medici errati in quel posto raggiunge livelli indescrivibili. Fa parte della cultura del luogo andare in ospedale e in ogni caso, comunque vada, cercare di fare il colpaccio di "guadagnarci" qualche cosa. E questo purtroppo è anche dovuto al fatto che da tempo si è sparsa la voce che si tratta di "guadagni facili" data la ormai nota tendenza della direzione sanitaria a dare corso a risarcimenti in via extragiudiziaria a fronte di richieste che in qualunque altra parte del mondo farebbero ridere i polli.
E poi il pronto soccorso... "usato" per per patologie assolutamente non gravi, oppure per fare i furbi e ottenere subito una visita specialistica assolutamente non urgente saltando la lista di prenotazione e il più delle volte anche non pagando il ticket. Il bello che i medici del pronto soccorso assecondano queste richieste... dio solo sa quante volte ho visto in consulenza al pronto soccorso lombalgie presenti da anni, oppure entesiti calcifiche della fascia plantare. E quelle volte che mi sono permesso di rifiutare tali prestazioni, i pazienti puntualmente sono andati a protestare dal direttore sanitario che ha sempre dato ragione a loro quando palesemente non l'avevano. Non parliamo dei ricoveri impropri che ho visto... non dimenticherò mai una persona vista in ps che presentava unicamente un emartro al ginocchio destro; eseguita l'artrocentesi davo disposizioni affinché venisse rimandata a domicilio con le opportune indicazioni. La mattina dopo mi trovo la paziente ricoverata in reparto... i parenti avevano protestato con il medico di ps che senza dirmi nulla, nonostante io fossi il reperibile, ha proceduto al ricovero della signora. Allora io ho, nell'interesse dell'azienda, proceduto ad immediata dimissione al fine di limitare il più possibile un ricovero così palesemente inadeguato... indovinate cosa è successo? I parenti sono andati a protestare dal direttore sanitario il quale non solo ha disposto che il ricovero continuasse (in un altro reparto, giusto per sottolineare la malafede presente in tutta la vicenda) ma mi ha anche mandato un richiamo scritto nel quale sosteneva che la paziente doveva essere ricoverata "se non altro perché vecchia". Penso che anche qui qualunque commento sia superfluo.
Potrei andare avanti delle ore a raccontare episodi di questo calibro, tuttavia mi sto accorgendo che ogni tasto in più che schiaccio sulla tastiera per comporre questo post aumenta la mia amarezza e incazzatura. Non è il caso di rovinarmi ulteriormente la mia prima domenica di libertà da quella fogna.
So solo che da maggio comincerò a lavorare in un grande ospedale serio e vicino a casa. Spero di ricominciare con una nuova serenità lavorativa a rimettere un po' di ordine nella mia vita dopo tutto quello che mi è capitato negli ultimi mesi.