21 novembre 2009

Errori nella vita: cause disgiunte dalla gravità e dalla reversibilità delle conseguenze

In un post precedente avevo postato una foto di un murale che recitava "Alcuni errori... si possono cancellare!!!". Ed è vero. Ma altri non si possono cancellare...
Solo alcune azioni nella vita godono del privilegio di essere sottomissibili alle ovvie conseguenze di un tasto di delete.
La maggior parte delle scemenze nella vita vengono compiute per stupidità, disattenzione, mancanza di esperienza. Una volta compiuto il danno in genere si impara, per cui l'esperienza dello sbaglio è positiva in quanto implica una crescita. Questo vale però solo se il danno è di quelli reversibili, altrimenti si dovrà fare i conti con le conseguenze di ciò che si è sbagliato. E le conseguenze possono variare da un lieve rimorso alla distruzione della propria vita.
Queste riflessioni mi sono sorte nel giorno in cui i Pubblici Ministeri hanno richiesto la condanna all'ergastolo per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Una vita buttata via a vent'anni per il male compiuto in pochi minuti, probabilmente senza nemmeno la coscienza di quello che stava facendo visto l'abitudine all'abuso di psicotropi e psicolettici. Già, pochi minuti che pretendono in cambio l'intera vita. Ecco, questa dissonanza di durata tra causa e conseguenze mi fa riflettere molto. Come del resto nessuno mi toglie dalla testa che dietro quell'efferato omicidio non vi sia ne premeditazione ne una vera ragione se non una enorme quantità di superficialità nel vivere e stupidità. La stessa stupidità che può indurre uno sciocco scavalcare una staccionata e rubare una mela senza neppure avere fame. E probabilmente anche il tempo impiegato per uccidere la povera Meredith Kercher è più o meno lo stesso necessario per scavalcare una staccionata e rubare una mela. Ma mentre sul furto di una mela il tasto di delete è ragionevolmente utilizzabile, non lo è nel caso di Amanda. Eppure il vero male che vi è all'origine penso sia sostanzialmente lo stesso, ovvero, come ho detto, una quantità di stupidità da far impallidire il monte Everest. Perché c'è una bella differenza tra un'omicidio premeditato per precise ragioni e magari perpetrato assoldando un assassino, e l'omicidio quasi "per caso" della propria compagna di stanza; di sicuro quella mattina Amanda avrà pensato a tutto tranne che prima di notte Meredith sarebbe morta per mano sua. Ma il più delle volte le azioni si misurano e si pagano sugli effetti causati e non su ciò che le ha provocate. Quello che rende più o meno grave le conseguenze che derivano da una causa è un terzo elemento che si interpone tra i due predetti, ovvero l'azione. Spesso siamo portati a pensare in termini di causa-effetto, ma in realtà il meccanismo realmente in essere è quello di causa-azione-effetto. Il primum movens dell'agire umano NON è l'azione ma la sua ideazione, però è la diversità dell'azione che rende così diverse le conseguenze di un furto di una mela da quelle di un omicidio entrambi ideati per stupidità.