20 novembre 2006

El sueño de la razón produce monstruos

Immanuel Kant ebbe modo di sottolineare come uno dei risvolti più tristi della natura umana è quello di dover passare tutta la vita imprigionati da domande dalle quali non possiamo sfuggire e alle quali la nostra ragione non è in grado di dare delle risposte.
E' una osservazione geniale. In essa è racchiuso il concetto che la ragione stessa del pensiero è... pensare.
L'essere umano vive in maniera instabile e precaria sotto innumerevoli punti dei vista. L'equilibrio della sua mente è pari a quello che si può pensare di avere se fosse possibile camminare sul filo di una lama sospesa lungo un crepaccio. La ragione permette alla mente di mantenere questo equilibrio instabile sfruttando i labili appigli che alternativamente si possono trovare su una o sull'altra parete del crepaccio. Ma gli appigli non sono le risposte, sono solo i mezzi per mantenere l'equilibrio; la ragione è la mano che si appoggia agli appigli, ma non è la domanda.
La ragione permette alla mente di sopravvivere alle domande a cui l'uomo non sa dare risposta... e in quest'ottica appare evidente, come scriveva Goya nella stampa sopra riportata, che "il sonno della ragione produce mostri".